Accomodamenti ragionevoli tra effettività e discriminazione: recenti orientamenti del Tribunale di Roma sul medesimo accordo sindacale

Nota a Tribunale di Roma, Sez. Lav., sentenza 7 marzo 2025, n. 2806 e Tribunale di Roma, Sez. Lav., sentenza 14 gennaio 2025, n. 469

di Luca Di Filippo

Abstract

Le decisioni oggetto del presente contributo, oltre a fornire divergenti interpretazioni della medesima clausola collettiva, a riprova dell’incertezza interpretativa relativa alla nozione e alla portata di  accomodamenti ragionevoli, fanno (ri)emergere perplessità circa la scelta del regime sanzionatorio applicabile al licenziamento intimato in violazione di tali obblighi, a seconda che l’inadempimento sia o non sia qualificato come atto discriminatorio, con le conseguenze che ne derivano sotto il profilo probatorio e sistematico.

The rulings discussed in this paper, while offering divergent interpretations of the same collective bargaining clause — thus illustrating the persisting uncertainty as to the meaning and scope of the duty of reasonable accommodation — also revive concerns regarding the appropriate sanctioning regime applicable to dismissals in breach of such obligations. These concerns hinge on whether the employer’s failure to comply is to be regarded as a discriminatory act, with all the ensuing implications in terms of evidentiary standards and systemic coherence.


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