Codice Etico

Lavoro e Previdenza Oggi

Art. 1 – Scopi della Rivista.

Scopo della Rivista “Lavoro e Previdenza Oggi” (in breve: “LPO”) è quello di contribuire  all’approfondimento del dibattito scientifico nei settori del diritto del lavoro, del diritto sindacale e del diritto della previdenza e sicurezza sociale, così come in ogni altro settore sostanziale o processuale che sia afferente ai primi, incentivando lo scambio di opinioni, interpretazioni, studi ed approfondimenti della vigente disciplina legislativa e contrattual-collettiva, così come del loro continui innovarsi ed evolversi.

A tale scopo, la Rivista LPO ha instaurato un dialogo permanente tra docenti universitari, magistrati, avvocati giuslavoristi, funzionari ministeriali e degli enti previdenziali, nonché tra operatori giuridici e di mercato a qualunque titolo.

Nell’ambito di tali dibattito e dialogo, la Rivista LPO assume una posizione neutrale su ciascuna delle questioni trattate, esigendo che le stesse siano affrontate con rigore ed accuratezza.

Art. 2 – Metodologia della Rivista.

Tutti coloro che sono coinvolti, a qualunque titolo, nel processo di acquisizione di contributi, nonché di valutazione e pubblicazione degli stessi – ossia: gli Autori, il Direttore, il Direttore Scientifico ed il Condirettore Scientifico, i Curatori Editoriali, il Redattore Capo ed i componenti del Comitato Scientifico e di Referaggio – devono rispettare, in ogni fase del procedimento, le norme etiche di comportamento, qui di seguito meglio dettagliate, adottate sulla base degli standard diffusi dal COPE (Code of Conduct and Best Practice Guidelines for Journal Editors).

Art. 3 – Doveri degli Autori.

Gli Autori sono responsabili del contenuto dei loro scritti.

La Rivista LPO, favorendo la libertà di pensiero di ciascun Autore, predilige i contributi caratterizzati da un adeguato bilanciamento tra rigore scientifico e metodologico, da un lato, e novità della questione trattata o dell’approccio alla stessa, dall’altro.

In ogni caso, la Rivista LPO accetta solo lavori originali, redatti nel rispetto del diritto d’autore e non sottoposti contemporaneamente a valutazione presso altre riviste, ovvero già pubblicati altrove.

Allo stesso tempo, la Rivista LPO ripudia fermamente ogni forma di plagio, tutelando la paternità delle idee o delle citazioni presenti in ciascun contributo ed impegnandosi a pubblicare correzioni degli errori nei contributi editi, così come al ritiro degli stessi. A tale scopo, la Rivista LPO ha adottato specifiche norme redazionali volte a garantire un corretto meccanismo di tracciabilità delle fonti e delle citazioni (v. https://www.lpo.it).

È fatto obbligo agli Autori di indicare nei propri contributi eventuali elementi di natura personale, politica, commerciale o finanziaria rivelatori della sussistenza di un possibile conflitto di interessi che possa influenzare i risultati o l’interpretazione dei contributi medesimi.

La paternità letteraria del contributo è limitata a quegli Autori o soggetti che hanno dato un apporto significativo per l’ideazione, la progettazione, l’esecuzione o l’interpretazione degli studi svolti nel contributo in questione. È, pertanto, fatto dovere agli Autori di menzionare questi soggetti come Co-Autori, mentre altri soggetti ancora, che abbiano partecipato alla gestione di aspetti sostanziali legati agli studi condotti, andranno riconosciuti e menzionati come Contributori – oppure con altre diciture di analogo tenore – in nota oppure nei ringraziamenti.

L’Autore di riferimento deve garantire che, ove presenti, tutti i Co-Autori siano correttamente menzionati nel contributo, nonché che abbiano letto ed approvato la versione definitiva dello stesso.

In caso di errori od inesattezze presenti nella versione pubblicata del contributo, l’Autore di riferimento deve comunicarlo alla Rivista LPO, indicando altresì ogni opportuna azione correttiva da adottare.

Art. 4 – Doveri degli Organi della Rivista.

Tutti gli organi della Rivista LPO sono tenuti a rispettare quanto indicato nelle linee guida c.d. “COPE”, nonché le disposizioni in materia di tutela di diritto d’autore e di prevenzione/contrasto del plagio.

Il Direttore Scientifico, il Condirettore Scientifico ed i componenti del Comitato Scientifico sono i soli responsabili della decisione di pubblicare gli articoli sottoposti alla Rivista LPO. L’accettazione o la non accettazione di un contributo su baserà sull’importanza, originalità, chiarezza e rilevanza del suo contenuto rispetto agli scopi della Rivista (v. Art. 1 del presente Codice Etico).

Il Direttore Scientifico, il Condirettore Scientifico ed i componenti del Comitato Scientifico si avvalgono del supporto di almeno due revisori scelti da un elenco di studiosi facenti parte del Comitato di Referaggio, secondo la procedura di c.d. “double-blind peer review.

Gli Organi della Rivista LPO, coadiuvati dai Curatori Editoriali, valutano i manoscritti in base al contenuto scientifico, senza distinzione di razza, sesso, orientamento sessuale, credo religioso, origine etnica, cittadinanza, nonché di orientamento accademico o politico degli Autori.

Laddove gli Organi della Rivista rilevino una criticità oppure ricevano una segnalazione afferente ad errori/imprecisioni o plagio relativamente ad un contributo già pubblicato, ne daranno tempestiva comunicazione all’Autore ed intraprenderanno le necessarie azioni correttive onde chiarire la questione, ivi incluso il ritiro e/o la ritrattazione del contributo pubblicato, secondo quanto previsto dalle linee guida c.d. “COPE”.

È vietata la divulgazione di informazioni sui manoscritti inviati alla Rivista LPO a qualsiasi altro soggetto diverso dagli Autori e dai soggetti preposti alla revisione.

È, altresì, vietato ai componenti degli Organi della Rivista LPO utilizzare il materiale inedito contenuto nei manoscritti sottoposti alla Rivista medesima per ricerche personali.

Art. 5 – Doveri dei Revisori.

Per revisori si intendono coloro che fanno parte del Comitato di Referaggio (in brevità: i “Revisori”) e che adottano, quale metodo di revisione, la procedura di c.d. “double-blind peer review”.

Il Comitato di Referaggio assiste il Direttore Scientifico, il Condirettore Scientifico ed i componenti del Comitato Scientifico nelle decisioni editoriali da intraprendere con riguardo alla meritevolezza dei contributi raccolti dalla Rivista LPO, e ciò attraverso l’ausilio dei Curatori Editoriali.

A tal fine, i contributi sottoposti alla revisione saranno trattati come documenti riservati e non divulgabili dal Revisore ad alcun soggetto diverso dagli Organi della Rivista LPO.

La revisione viene condotta secondo criteri di obiettività, senza che il Revisore possa esprimere alcuna opinione personale e/o critica sulla figura dell’Autore o sul contenuto degli studi oggetto del contributo.

Ogni opinione deve essere espressa dai Revisori in modo chiaro e suffragata da argomentazioni evincibili dalla dottrina o dalla giurisprudenza, munite di opportuni riferimenti (salvo che non si tratti di orientamenti notori e consolidati).

È fatto dovere ai Revisori di segnalare ogni somiglianza o sovrapposizione tra il contributo oggetto di revisione e qualunque altro contributo già pubblicato sulla Rivista LPO, di cui si abbia conoscenza, in modo da evitare fenomeni di duplicazione editoriale.

Le informazioni od idee evinte attraverso la procedura di revisione devono essere mantenute riservate e non utilizzate per fini e/o utilità personali. I Revisori non devono accettare la revisione di contributi rispetto ai quali sussistano situazioni di conflitto di interesse derivanti da rapporti di concorrenza, di collaborazione o da collegamenti in generale con gli Autori, oppure con le aziende o gli enti cui questi Autori fanno capo e/o siano riconducibili.

Il Comitato di Referaggio può fornire all’Autore opportune indicazioni con cui migliorare il contributo. A tale scopo, la revisione è effettuata mediante compilazione anonima di un modulo denominato “Scheda di Referaggio” in cui il Revisore può esprimere il proprio giudizio di accettazione o non accettazione del contributo e, nel primo caso, di accettazione incondizionata oppure condizionata alla previa adozione di opportune modifiche da portare a debita conoscenza dell’Autore.

Il Revisore che non ritenga di essere in grado di eseguire la revisione nei tempi richiesti oppure di versare in situazioni di conflitto di interessi derivante da un qualunque tipo di rapporto intrattenuto con l’Autore o con gli enti cui l’Autore fa capo (ad es.: aziende, università, studi professionali, etc.) deve comunicarlo ai Curatori Editoriali.

Art. 6 – Rinvio alle linee guida c.d. “COPE”.

Per quanto non espressamente previsto dal presente Codice Etico, valgano le linee guida c.d. “COPE”, cui è fatto integrale rinvio.

Firmato

Il Direttore

Il Direttore Scientifico

Il Condirettore Scientifico

I Curatori Editoriali

Il Redattore Capo