Alla ricerca della “difesa effettiva”: i canoni della contestazione disciplinare e lo scrutinio del giudice

di Andrea Sgroi

Abstract

Con l’ordinanza in commento, il Tribunale di Catania rigetta l’impugnazione di un licenziamento disciplinare, ai danni del responsabile di filiale di un istituto creditizio, il quale era indagato per gravi condotte di rilevanza penale e di alto disvalore sociale. Nell’argomentare la decisione, il giudice fa uso della consolidata giurisprudenza di Cassazione sulle garanzie del procedimento disciplinare e sulla convivenza tra il procedimento disciplinare e quello penale. In particolare, lo scrutinio del giudice sul rispetto dei principi di immutabilità, specificità e tempestività della contestazione viene saldamente ancorato al concetto di difesa effettiva. Mediante l’analisi della pronuncia in epigrafe, condotta alla luce degli ultimi sviluppi giurisprudenziali in materia, si darà conto dei principali problemi, che si celano nell’applicazione dei principi della contestazione disciplinare.

The Court of Catania rejects the appeal against the justified dismissal of a bank’s branch manager, investigated for serious crimes. To explain the rule’s reasons, the Court applies the case law to disciplinary proceedings. In particular, the judge verifies the respect of the most important principles through the concept of “effectiveness defense”. The examination of the provision, through an analysis of the Court of Cassation’s latest decisions, may allow discovery of the main problems about disciplinary procedure’s law.

 


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