Alessio Giuliani – La disciplina delle tutele crescenti alla luce del dialogo instaurato tra Corte Costituzionale e Comitato Europeo dei Diritti Sociali

Di Alessio Giuliani

Abstract

Nel quadro della disciplina del contratto di lavoro a tempo indeterminato c.d. “a tutele crescenti” di cui al D.Lgs. n. 23/2015, con specifico riguardo alle disposizioni che apprestano una tutela al lavoratore illegittimamente licenziato per giusta causa, giustificato motivo o sussistenza di vizi formali e procedurali (artt. 3 e 4, art.  9 per le imprese di piccole dimensioni) e alle disposizioni concernenti il meccanismo di offerta di conciliazione e il licenziamento collettivo (rispettivamente artt. 6 e 10), ad avviso del Comitato Europeo dei Diritti Sociali si riscontra una violazione dell’art. 24 della Carta sociale europea.

Il Comitato, tenendo presente e valorizzando la posizione assunta dalla Corte Costituzionale italiana (sent. n. 194 dell’8 novembre 2018), chiarisce che la lesione consiste nella previsione di un tetto indennitario massimo che, non soltanto non costituisce un risarcimento parametrato sull’entità del danno effettivamente patito, ma non risulta neppure connotato da un carattere dissuasivo. Nonostante, all’indomani dell’entrata in vigore della Legge n. 96/2018, siano state elevate le soglie di tale plafond. Altresì, ritiene che la possibilità di offerta di conciliazione extra giudiziaria sia contrastante con i diritti riconosciuti dalla Carta sociale europea poiché, mentre implica che il lavoratore debba rinunciare al procedimento giudiziario, di fatto avvantaggia il datore di lavoro quanto alla prevedibilità dei costi di licenziamento.

Abstract

About the discipline of the permanent contract, as provided by the Legislative Decree n. 23/2015, with specific regard to the employee unlawfully fired because of the lack of a justified dismissal or of formal and procedural requirements (art. 3 and 4, article 9 for small companies) and to the provisions concerning the offer of conciliation and the collective dismissal (art. 6 and 10), the European Committee of Social Rights states that there is a violation of art. 24 of the European Social Charter.

The Committee, considering the position taken by the Italian Constitutional Court (ruling n. 194/2018), explains that the injury consists in the cap on compensation measures. On the one hand, it is not in line with the extent of the damage actually suffered and, on the other hand, it isn’t dissuasive. Despite the L. n. 96/2018, through which the cap was raised.

It also believes that the possibility of extra-judicial conciliation is in contrast with the rights recognized by the European Social Charter. In fact, it implies that the employee must renounce the judicial procedure, but it allows the employer to foresee the dismissal costs.


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